LANGUISHING: ASSENZA DI DESIDERIO E BENESSERE INCOMPLETO.

Languishing: non depressi ma non felici.

Negli ultimi anni, il termine languishing ha attirato l'attenzione della psicologia, soprattutto a seguito della pandemia di COVID-19. Coniato dallo psicologo e sociologo Corey Keyes nel 2002, languishing descrive uno stato di stagnazione emotiva e apatia che molte persone potrebbero riconoscere. Non è una patologia clinica come la depressione, ma rappresenta un’esperienza in cui la vita sembra bloccarsi, senza progredire o offrire motivazioni significative.

Secondo Keyes, il languishing è uno stato che si può definire come "benessere incompleto". Non si è depressi, ma nemmeno felici. È come trovarsi in una sorta di limbo emotivo: si continuano a svolgere le attività quotidiane, ma senza reale entusiasmo o coinvolgimento. Non c’è sofferenza profonda, ma tutto appare piatto, come se la vita fosse vissuta con il pilota automatico.

Nel modello di salute mentale di Keyes, il languishing si colloca a metà strada tra il flourishing (benessere pieno) e il malessere psicologico. Le persone in questo stato non cercano aiuto clinico, poiché non stanno abbastanza male, ma neanche vivono con soddisfazione o appagamento.

Perché molti sperimentano il languishing?

Durante la pandemia, questo fenomeno è diventato più evidente. La vita è stata messa in pausa, e con essa molti hanno perso la capacità di trovare significato nelle proprie attività. Adam Grant, psicologo organizzativo e professore alla Wharton School, ha descritto il languishing come "l'emozione dominante del 2021". Dopo mesi di isolamento e incertezza, molte persone si sono trovate a vivere uno stato di apatia, in cui tutto sembrava sospeso. Non erano necessariamente depresse, ma mancava loro la spinta emotiva e la connessione con ciò che facevano.

Grant ha osservato che questa condizione può essere subdola, poiché non si manifesta con sintomi evidenti, ma riduce progressivamente la capacità di godere della vita. Può influenzare la produttività, le relazioni personali e il benessere psicologico complessivo.

Languishing e depressione: qual è la differenza?

Anche se il languishing può sembrare simile alla depressione, ci sono differenze importanti. La depressione è una condizione clinica riconosciuta, caratterizzata da sintomi come tristezza profonda, mancanza di energia e perdita di interesse per le attività. Il languishing, invece, è una condizione più lieve, ma comunque significativa.

Mentre la depressione può essere paragonata a un temporale, il languishing è una giornata nuvolosa che sembra non finire mai. Le persone non soffrono di angoscia evidente, ma vivono in una condizione di trascinamento, senza motivazione né scopo. Questa mancanza di direzione può portare a una graduale diminuzione del benessere mentale, anche se non è immediatamente percepita come problematica.

Come uscire dal Languishing?

Per affrontare il languishing, esistono strategie psicologiche che possono aiutare a ristabilire un senso di benessere. Martin Seligman, fondatore della psicologia positiva, ha sviluppato il modello PERMA, che identifica cinque elementi essenziali per il benessere psicologico: emozioni positive, coinvolgimento, relazioni significative, senso di scopo e realizzazione.

  1. Emozioni positive: coltivare piccoli momenti di gratitudine o gioia può essere utile per contrastare l’apatia. Anche in periodi di difficoltà, riconoscere e apprezzare ciò che c’è di positivo aiuta a migliorare il benessere emotivo.

  2. Coinvolgimento: ritrovare attività che assorbono completamente l'attenzione può contribuire a uscire dal senso di stagnazione. Questa esperienza di “flusso”, in cui si è completamente immersi in un'attività, può essere particolarmente benefica.

  3. Relazioni significative: le connessioni sociali sono fondamentali per il benessere. Non si tratta solo della quantità di relazioni, ma della loro qualità. Relazioni profonde e significative possono contrastare il senso di isolamento e di vuoto.

  4. Scopo: riscoprire il significato dietro le proprie azioni può aiutare a ritrovare la motivazione. Chiedersi "perché faccio ciò che faccio?" può riaccendere un senso di direzione.

  5. Realizzazione: fissare piccoli obiettivi e raggiungerli può ridare senso di soddisfazione e contribuire a superare la sensazione di inerzia.

Anche Barbara Fredrickson, nota per i suoi studi sulle emozioni positive, ha dimostrato come piccoli momenti di gioia e connessione possano generare un effetto a catena, creando un circolo virtuoso che aiuta a migliorare il benessere generale.

Come affrontare il Languishing.

Sebbene il languishing non sia una condizione clinica, può comunque essere utile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale. Uno psicologo, specialmente con approcci orientati alla crescita personale, può aiutare a esplorare le cause profonde di questa stagnazione e a sviluppare strategie per superarla.

I professionisti possono lavorare con le persone per identificare aree della loro vita in cui si sentono bloccate e aiutarle a ripristinare un senso di vitalità. Anche se non ci sono sintomi gravi come nella depressione, affrontare il languishing in modo proattivo può prevenire un deterioramento ulteriore della salute mentale.

Concludendo...

Il languishing non è solo una fase di noia o svogliatezza, ma una condizione che può influenzare profondamente la qualità della vita. Riconoscerlo è il primo passo per affrontarlo. Promuovere momenti di positività, riscoprire lo scopo nelle proprie azioni e, quando necessario, cercare il supporto di un professionista, sono tutte strategie che possono aiutare a ripristinare un senso di benessere e vitalità.

Dott.ssa Susanne Beyer 


Bibliografia 
  1. Keyes, C. L. M. (2002). The Mental Health Continuum: From Languishing to Flourishing in Life. Journal of Health and Social Behavior.
  2. Grant, A. (2021). There’s a Name for the Blah You’re Feeling: It’s Called Languishing. The New York Times.
  3. Seligman, M. E. P. (2011). Flourish: A Visionary New Understanding of Happiness and Well-being. Free Press.
  4. Fredrickson, B. L. (2009). Positivity: Top-Notch Research Reveals the 3-to-1 Ratio That Will Change Your Life. Crown Archetype.